Troppe aspettative.

Troppe aspettative.

Negli ultimi mesi sono stata pessima ad aggiornarvi. Inutile dilungarsi con inutili discussioni o giustificazioni: non sono riuscita a stare dietro a tutto quanto, punto.
Forse la ragione sta proprio nel fatto che ho un po’ perso di vista l’obiettivo che avevo quando ho aperto questo blog, o forse perché mi sono imposta delle regole che non erano scritte da nessuna parte perché – spoiler – sono io a decidere che cosa pubblicare qui sopra.

L’idea di avere un calendario editoriale ben organizzato e programmato con un certo anticipo rimane sempre una grande ambizione, ma nel frattempo bisogna pur fare qualcosa, no? Recensioni, discussioni carine come quella sull’AI pubblicata qualche tempo fa, semplici riflessioni che ci tengo a condividere con chiunque legga, o anche una breve storia. Tante idee, ma un unico comune denominatore: l’ansia di performare, di dover produrre costantemente, di dover dare ogni giorno qualcosa di nuovo e originale perché altrimenti non si è abbastanza interessanti o produttivi o validi. Perché a chi va di leggere sempre le solite cose?

Eppure, fra tutto questo lavorio mentale mi sembra che venga un po’ meno la me persona, quella parte veramente originale che a volte fatica ad uscire. Quella parte umana che ultimamente cerchiamo sempre più di nascondere dietro a una marea di nozioni, argomentazioni, progetti.

Se c’è una cosa che ho imparato nei miei già quattro anni all’attivo nel mondo del blogging e della book community online (ma in fondo da qualsiasi aspetto della nostra vita socioeconomica ormai) è che nessuno sta lì ad aspettare per sempre, i contenuti cambiano e le aspettative anche, sia dalla parte di chi consuma sia da quella di chi produce.

E mentre i social scorrevano la mia vita ha fatto lo stesso: questo 2024 ha portato con sé una marea di novità e di esperienze davvero belle da un lato, ma anche tanta sofferenza e tante sfide dall’altra. Ci sono stati un bel po’ di momenti in cui ho pensato di gettare la spugna, in cui ho creduto che se tanto fossi sparita nel nulla non avrebbe fatto molta differenza.
Ho deciso di riprovarci, darmi altre possibilità come le darei ad un’altra persona cara. Promettendomi di concedermi la stessa gentilezza che provo sempre a dare al prossimo.

Il 2025 sarà un anno molto pieno dal punto di vista della mia formazione, che è la mia priorità al momento; per cui i propositi per i prossimi tempi sono pochi e meno ambiziosi, ma ci sono: condividere più spesso le mie letture/visioni, scrivervi da qui anche a mo’ di diario qualche volta, perché in fondo The Last Writer è qui per scrivere, anche quando si sente un po’ l’ultima arrivata; e, soprattutto, cominciare a mostrarvi un po’ di più quello che sto facendo con la scrittura al momento: un modo per incuriosirvi sul mio wip senza però lasciar trapelare ancora nulla (è troppo presto), e allo stesso tempo motivare me stessa (e la mia partner in questo Viaggio, Flavia) ad andare avanti senza dubitare troppo delle mie idee e lasciarle scorrere libere sulla tastiera (o sulla carta, dipende dal momento).

Più di tutto ci tengo però a rafforzare i legami qui nella community, coltivare i rapporti con quelle (poche ma buone) persone che ho conosciuto grazie al profilo IG e soprattutto farmi sentire e conoscere anche da volti nuovi. Senza troppe aspettative.

Sempre qui (in un modo o nell’altro),

Ariadne

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Ariadne Taylor

Come la principessa di Creta, possiedo un filo. Lei lo usò in un oscuro labirinto per liberare se stessa; io lo sciolgo in un labirinto di parole per liberare le mie storie.
Seguilo per scoprirle.